Il procuratore generale della Corte dei conti della Regione Siciliana, Pino Zingale, ha infatti chiesto alle sezioni riunite di non approvare il rendiconto generale per l’esericizio 2016 della Regione e dichiararne la irregolarità. La Corte al momento ha sospeso il giudizio e rinviato l’udienza al 19 luglio in attesa di controdeduzioni e approfondimenti da parte della Regione Siciliana. É la prima volta che il Pg chiede di non approvare il rendiconto generale della Regione Sicilia.
Nel corso della sua requisitoria, Zingale fa riferimento alle carenze del documento, con la mancata istituzione di tre fondi: quello per il rischio di spese legali, quello a copertura di potenziali passività legate alle operazioni finanziarie legate a prodotti derivati e quello su eventuali perdite degli organismi pubblici.
Zingale chiede inoltre di avviare un “supplemento istruttorio per chiedere la quantificazione del contenzioso passivo” (secondo il rendiconto generale, “al 31 dicembre 2016 il debito di finanziamento residuo della Regione ammonta complessivamente a oltre 8 miliardi di euro, con un incremento rispetto all’inizio del quinquennio del 41,4 per cento”). Il pg chiede anche l’elenco analitico dei residui attivi e residui passivi reimputati nei bilanci per il 2017 e il 2018 e un secondo elenco con le entrate e le spese utilizzate nel bilancio del 2016.
“Le criticità emerse – afferma Zingale – non consentono, ad avviso della Procura generale, di potere giungere alla dichiarazione di regolarità del rendiconto”. Assenti all’audizione del Pg, l’assessore al Bilancio Alessandro Baccei ed il Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, che ha inviato la sua vice, Mariella Lo Bello.
Le parole di Baccei: “Hanno approvato qualsiasi bilancio negli ultimi trent’anni. Ho già segnalato, ma lo rifaremo nelle prossime udienze a questo punto, che i conti sono in regola. Spiace che questo imponente lavoro non venga riconosciuto da un’immediata parifica, normalmente assicurata anche in presenza di rilevanti criticità sempre evidenziate dalla stessa Corte dei Conti. Gli aspetti di cui siamo a conoscenza sono relativi a fatti meramente tecnici, comunque di impatto non sostanzialmente rilevante rispetto al Bilancio complessivo e che riteniamo verranno chiariti nel successivo contraddittorio”.
Il presidente della Regione Rosario Crocetta: “Cinque anni fa si parlava solo di commissariamento e di impossibilità di pagare persino gli stipendi per i dipendenti della Regione in quattro anni e mezzo abbiamo fatto un lavoro eccezionale, il più importante tra le regioni italiane, un lavoro che ha permesso di dare stabilità ai conti ed esprimere solidarietà. Ho già convocato una giunta per martedì, che dovrà nominare il nuovo Ragioniere generale ed approfondire le questioni sollevate. Con la consapevolezza che senza di noi in questi anni, la Regione sarebbe anadata in dissesto e non si sarebbe salvata”.