Torna al Senato il disegno di legge sulla concorrenza, approvato oggi dalla Camera, senza voto di fiducia, con 218 voti favorevoli: i voti contrari sono stati 124, le astensioni 36 (compresi i deputati di Mdp). Quella che si prospetta in Senato sarà la quarta lettura del testo, a due anni e due mesi dall’approdo in Parlamento e che oggi ha ricevuto cinque modifiche.
Secondo il relatore del testo in commissione Industria Luigi Marino (Ap), i tempi potrebbero essere lunghi: “Ci sono malumori all’interno della maggioranza, in particolare su due delle novità introdotte alla Camera, quelle su Rc Auto ed energia, che anche secondo me rappresentano un passo indietro. Ma ormai il provvedimento ha imboccato il vialone del traguardo Milano-Sanremo e non credo possa essere più fermata la volata finale. La prossima settimana il testo dovrebbe arrivare da noi e verrà incardinato”.
Ci vorranno comunque almeno tre settimane prima di riesaminare il testo, che tra le principali novità presenta anche una brutta sorpresa sul fronte assicurazioni: secondo l’ordine degli attuari, le norme contenute nel testo, compresi gli emendamenti più recenti “rischiano di gravare sugli automobilisti virtuosi o residenti in zone a basso rischio”. Scompare invece la norma anti-scorrerie volta alla tutela delle società quotate italiane, così come la cosiddetta norma “Salva-Flixbus” (contro lo stop alla società tedesca di trasporti su autobus low cost). Confermata invece la norma che vieta l’imposizione del “parity rate” da parte dei siti di prenotazioni agli hotel e la fine del regime di monopolio di Poste Italiane per la notifica di sanzioni amministrative e multe a partire all’1 settembre 2017.
Tra le norme previste, vi è la reintroduzione del tacito rinnovo delle polizze assicurative diverse dalle rc auto in scadenza, mentre vengono stabiliti sconti per chi monta la scatola nera e per gli automobilisti “virtuosi” nelle aree a più alto rischio, mentre il governo viene delegato ad adottare un decreto sull’obbligo di installazione della scatola nera. Sul fronte energia, invece, sarà eliminato il meccanismo delle aste per gli utenti elettrici che non scelgono il loro fornitore alla scadenza del regime di maggior tutela fissata il 1° luglio 2019, ripristinando la norma alla prima lettera della Camera.
Nel testo rientrano anche le norme che disciplinano i selfie sponsorizzati e la pubblicità camuffata in Rete, impegnando il governo a intervenire a livello legislativo “affinché l’attività dei web influencer sia regolata”, mentre è marcia indietro poi sulla norma sul telemarketing e sulle norme in tema di call center. Le società odontoiatriche potranno avvalersi solo di soggetti in possesso dei titoli abilitanti per l’esecuzione delle prestazioni. Il governo è delegato anche ad intervenire sulla normativa dei trasporti delle compagnie non di linea.