Gli esponenti dell’organizzazione mafiosa “cosa nostra” di Niscemi e di Gela si incontravano in aperta campagna per discutere degli accordi politico-mafiosi. È questo il quadro criminale appurato dalla polizia di Caltanissetta che ha tratto in arresto nove persone per i reati di associazione di tipo mafioso e scambio elettorale politico – mafioso.
I provvedimenti di custodia cautelare in carcere sono stati emessi dal gip del Tribunale di Caltanissetta su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Nell’inchiesta coinvolti anche soggetti politici di Niscemi, tra cui ex amministratori di quel comune come l’ex sindaco Francesco La Rosa, un suo ex consigliere e due esponenti del suo entourage.
Ad appoggiare La Rosa sarebbero stati il boss di Niscemi, Giancarlo Giugno, e di Gela, Alessandro Barberi. Al centro delle indagini un presunto patto stretto tra il candidato e la mafia per le elezioni amministrative del 2012. La Rosa si era presentato anche alle ultime amministrative al Comune di Niscemi ed era andato al ballottaggio non venendo però eletto.
Quest’ultime consultazioni comunali non sono però oggetto dell’inchiesta della Dda della Procura di Caltanissetta. Per quattro persone l’ordinanza prevede il carcere, per le altre cinque gli arresti domiciliari.