Nuovo duro intervento di Papa Francesco sul tema del lavoro nel corso di un discorso pronunciato di fronte ai delegati al Congresso nazionale della Cisl, ricevuti questa mattina in Aula Nervi prima dell’Udienza Generale in Vaticano.
Il Santo Padre, nel corso dell’incontro ha criticato duramente le c.d. pensioni d’oro, definendole “un’offesa al lavoro non meno grave delle pensioni troppo povere, perché fanno sì che le diseguaglianze del tempo del lavoro diventino perenni. Sindacato è una bella parola che proviene dal greco syn-dike, cioe’ ‘giustizia insieme’. Non c’è giustizia insieme se non è insieme agli esclusi. Non c’è una buona società senza un buon sindacato, e non c’è un sindacato buono che non rinasca ogni giorno nelle periferie”.
Per Papa Bergoglio è “urgente un nuovo patto sociale, che riduca le ore di lavoro di chi è nell’ultima stagione lavorativa, per creare lavoro per i giovani che hanno il diritto-dovere. Il dono del lavoro é il primo dono dei padri e delle madri ai figli e alle figlie, è il primo patrimonio di una società. La persona però non è solo lavoro, perché non sempre lavoriamo, e non sempre dobbiamo lavorare”.
Francesco condanna gli eccessi nel mondo del lavoro: “É una società stolta e miope quella che costringe gli anziani a lavorare troppo a lungo e obbliga una intera generazione di giovani a non lavorare quando dovrebbero farlo per loro e per tutti. Anche oggi però ci sono nel mondo ancora troppi bambini e ragazzi che lavorano e non studiano, mentre lo studio è il solo lavoro buono dei bambini e dei ragazzi”.