L’Italia si conferma un paese di evasori totali di Iva. I “furbetti” scoperti dalla Guardia di finanza quest’anno sono passati dai 900 milioni di euro dei primi 5 mesi del 2016 ai 3,5 miliardi del 2017 facendo così registrare un mostruoso +300%. Le cifre dell’attività della Gdf del 2017 saranno diffuse nella cerimonia per il 243esimo anno dalla fondazione del Corpo.
A L’Aquila, alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella, del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan e del comandante generale, Giorgio Toschi, si analizzerà la situazione attuale del “sommerso” italiano. Il sensibile incremento, sottolineano le Fiamme gialle, “è anche da ricondurre al Piano denominato ‘Omesse comunicazioni Iva‘ che i reparti del Corpo stanno svolgendo”.
Al setaccio sono stati passati tutti quegli operatori che, invitati a regolarizzare (in un’ottica di ‘compliance‘) la propria posizione fiscale, “non hanno risposto o non si sono ravveduti”. I primi cinque mesi del 2017, prosegue la Gdf, “presentano percentuali sostanziose di aumento di risultato in diversi settori dell’attività di servizio del Corpo, se raffrontati con lo stesso periodo del 2016″.
In crescita anche i casi di evasione fiscale internazionale: 339 in tutto (pari al 67% in più rispetto ai primi cinque mesi del 2016), tra fittizie residenze, occultamento di patrimoni e disponibilità all’estero più altre ‘manovre’, compiute al solo fine di portare oltreconfine i redditi realizzati in Italia. Sempre nei primi 5 mesi del 2017 è cresciuto il numero dei datori di lavoro verbalizzati per l’impiego di manodopera irregolare o in nero (+54%), dei responsabili arrestati per reati fiscali (+27%) e degli evasori totali scoperti (+12%). È salito, inoltre, del 25% il numero delle verifiche e dei controlli conclusi.