Mamma Ebe, la santona guaritrice operativa in Romagna, è tornata in azione. Nonostante la recente condanna a sei anni di reclusione che attualmente stava scontando agli arresti domiciliari nella sua casa di San Ermete di Sant’Arcangelo, la donna prescriveva pomate “miracolose” per curare una 37enne italiana con problemi di fertilità.
La santona 84enne è stata quindi denunciata per esercizio abusivo della professione medica, denunciato anche l’ex marito della donna per maltrattamenti. Gigliola Ebe Giorgini, questo il vero nome, “fondatrice” dell’Ordine di Gesù Misericordioso mai riconosciuto, applicava sul ventre della giovane donna una pomata risultata altamente pericolosa.
La 37enne era stata costretta dal marito, da cui poi si è separata, ad annullare tutte le pratiche mediche per procedere alla fecondazione assistita e alle pratiche adottive, per sottoporsi alle cure della santona che avrebbero dovuto “sfiammare” le tube.
Mamma Ebe era tornata libera dopo che l’anno scorso la Cassazione aveva confermato, rendendola definitiva, la condanna a sei anni di reclusione inflitta nel dicembre 2013 dalla corte d’Appello fiorentina per associazione a delinquere ed esercizio abusivo della professione medica, che aveva iniziato a praticare dal 1980.