A Bruxelles è risuonato il gong per l’inizio ufficiale dei negoziati sulla Brexit, il divorzio tra Unione europea e Gran Bretagna. La premier Theresa May ha mandato il suo ministro David Davis a trattare col negoziatore francese Michel Barnier senza aver messo in cassaforte neppure il voto di fiducia. Il governo di Londra, infatti, è tutto fuorché saldo.
Il programma prevede un pranzo di lavoro fra Barnier e Davis, quindi la riunione dei gruppi di lavoro tecnici dei due team. Di pomeriggio incontro tri due coordinatori, Sabine Weyand (la vice di Barnier) per la Commissione e Olly Robbins, Segretario Permanente del Dipartimento per la Brexit, per il governo di Londra.
A Bruxelles le posizioni di Londra non dovrebbero essere cambiate rispetto al 29 marzo scorso quando la premier aveva annunciato allora che il Regno Unito avrebbe lasciato non solo l’Ue, ma anche il mercato unico e l’Unione doganale europea, prefigurando una “hard Brexit“.
Ma questa separazione dura e netta, stando alle rassicurazioni di Londra, non dovrebbe mettere in discussione la continuazione sicura della cooperazione stretta con i Ventisette nel campo della sicurezza e dell’antiterrorismo.