Nel consueto Angelus della domenica, Papa Francesco tende la mano e rivolge le proprie preghiere ai rifugiati, in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato promossa dalle Nazioni Unite, in programma martedì prossimo.
Il santo Padre ha affermato: “L’incontro personale con i rifugiati dissipa paure e ideologie distorte e diventa fattore di crescita in umanità, capace di fare spazio a sentimenti di apertura e alla costruzione di ponti. Ricordiamo nella preghiera coloro che hanno perso la vita in mare o in estenuanti viaggi via terra. Le loro storie di dolore e di speranza possono diventare opportunità di incontro fraterno e di vera conoscenza reciproca”.
Francesco (che ha pregato per le vittime dell’incendio in Portogallo) aggiunge: “Gesù offre sé stesso come forza spirituale per aiutarci a mettere in pratica il suo comandamento, amarci come Lui ci ha amato, costruendo comunità accoglienti e aperte alle necessità di tutti, specialmente delle persone più fragili, povere e bisognose”.
Continua inoltre la netta di presa di posizione contro la mafia e contro i corrotti, che dopo Papa Francesco vengono attaccati ora da monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Dei: “I mafiosi e i corrotti possono fare qualsiasi offerta, ma sono fuori dalla Chiesa. La corruzione è un cancro e ha la stessa logica della mafia: un’assolutizzazione dell’obiettivo e della strada per raggiungerlo, senza impedimenti. Anche nella Chiesa c’è gente che pensa di poter comunque ottemperare a questi fenomeni. Penso alle offerte che vengono dalla droga”.