“Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei decreti per l’Ape sociale ed i lavoratori precoci, viene data l’opportunità a lavoratori in condizioni di difficoltà, per quest’anno stimati in circa 60.000, di anticipare fino a tre anni e sette mesi l’età di pensionamento, con potenziali effetti positivi sul ricambio generazionale in azienda e quindi sulle opportunità di ingresso al lavoro per i giovani”, lo ha affermato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
Dopo la pubblicazione in Gazzetta dei decreti sul pensionamento anticipato dei lavoratori precoci e sull’Ape sociale, a partire da sabato possono essere inviate le domande all’Inps in via telematica entro il 15 luglio. Nel 2017 potranno andare a riposo, secondo le stime del governo, circa 60mila persone (35mila per l’Ape sociale e 25mila per i precoci), mentre altri 45mila potrebbero avere i requisiti nel 2018 (20mila Ape sociale e 25mila precoci).
Se qualcuno avesse già presentato domanda all’Inps, la richiesta andrà nuovamente inviata perché valida solo dopo la pubblicazione dei decreti in Gazzetta. Per l’Ape le domande per il 2017 andranno accolte entro una spesa di 300 milioni. L’Inps metterà a punto una graduatoria entro il 15 ottobre. In caso di risorse insufficienti avranno la priorità coloro che sono più vicini all’età per la pensione di vecchiaia.
Il ministro ha continuato dicendo che in questo modo diventa operativo “un altro degli interventi sul sistema previdenziale definiti dal Governo che poggiano su una consistente dotazione di risorse, previste nella legge di bilancio 2017, volti ad introdurre elementi di flessibilità ispirati ad un principio di equità e, nello stesso tempo, rispettosi degli obiettivi e degli equilibri di finanza pubblica”.
Poletti conclude ricordando che “sono già operative altre norme che attuano un insieme articolato di interventi oggetto di un confronto approfondito con le organizzazioni sindacali, come ad esempio il cumulo gratuito dei periodi di contribuzione previdenziale maturati in gestioni diverse, l’eliminazione definitiva delle penalizzazioni previste in caso di pensionamento anticipato prima dei 62 anni di età e l’aumento e l’estensione delle quattordicesime per i pensionati con redditi più bassi”.