Una banda criminale che gestiva un giro di prostituzione su un lungo tratto della Via Emilia, a Parma, è stata sgominata dai carabinieri del Comando Provinciale. Le ragazze sfruttate sarebbero circa 40, tutte di circa 20 anni d’età.
Quasi tutti i 15 indagati finiti in manette sono di nazionalità rumena: 10 di loro si trovano nel carcere di via Burla, altri tre sono in custodia in Romania, mentre due cittadini parmigiani sono agli arresti domiciliari. Altre tre persone sono invece colpite da divieto di dimora. L’accusa (a vario titolo) è di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e tentata estorsione aggravata.
L’indagine, avviata dal Reparto Operativo parmigiano nel marzo 2016, ha consentito di documentare che gli indagati gestivano una quarantina di prostitute rumene operanti sulla via Emilia, ognuno dei quali agiva come “un’impresa individuale”. Il giro d’affari non è stato quantificato dagli inquirenti, che però parlano di cifre “elevate” e coerenti con lo stile di vita dispendioso degli indagati.
Ogni indagato infatti gestiva direttamente l’attività di alcune delle ragazze, ma sempre nell’ottica di un cartello, ma gli sfruttatori erano legati da accordi di cartello e collaboravano nel controllo del territorio e nello scambio di informazioni sull’eventuale presenza delle forze di polizia.
Le prostitute non legate alla banda potevano esercitare unicamente pagando agli indagati rilevanti importi settimanali. Gli sfruttatori gestivano l’attività in ogni dettaglio, calcando anche il tempo massimo delle prestazioni delle ragazze, spesso picchiate o sottoposte a violenza psicologica.
Il loro monopolio si estendeva da San Pancrazio (via Emilia ovest) all’area dell’ex Salamini (via Emilia est), con un condominio di 12 appartamenti situato in via Lago Scuro, nel quartiere Montanara, trasformato in un bordello. Il proprietario e amministratore dello stabile (A.E. – 75 anni) è ora agli arresti domiciliari.