Si chiudono i lavori a Bologna con un documento unanime su tutti i temi. Unico tema non condiviso da tutti è quello relativo al clima e le banche multilaterali per lo sviluppo (Mdb): gli Stati Uniti infatti restano fermi sulla loro posizione che li vede concordi nel ridurre le emissioni di gas serra ma al di fuori dagli accordi di Parigi, motivo che ha spinto gli USA a non firmare in toto il testo finale.
Nel testo si afferma il “forte impegno per una rapida ed effettiva implementazione dell’Accordo di Parigi, che rimane lo strumento globale per un efficace e urgente contrasto dei mutamenti climatici e per l’adattamento ai loro effetti e sono d’accordo nel considerare l’Accordo di Parigi come irreversibile e sul fatto che la sua piena integrità è cruciale per la sicurezza e la prosperità del nostro pianeta”.
“Le nostre azioni – prosegue il testo – continueranno ad essere ispirate e guidate dal crescente slancio globale per contrastare i mutamenti climatici ed accelerare l’irreversibile transizione verso economie a basso tasso di carbonio, resilienti ed efficienti nell’uso delle risorse”. Gli Stati Uniti, invece, precisano nella sezione 2 che “continueranno a impegnarsi con i partner internazionali in un modo che sia coerente con le nostre priorità nazionali, preservando sia una forte economia che un ambiente salubre”.
Al G7 di Bologna hanno partecipato Gran Bretagna, Germania, Giappone, Francia, Stati Uniti e Canada con la partecipazione anche di Cile, Etiopia, Maldive e Ruanda. Nella due giorni sono stati tre i temi di discussioni: rifiuti in mare, riciclo ed economia circolare, tassazione ambientale ed eliminazione dei sussidi che danneggiano all’ambiente.
“Poteva essere un G7 della rottura ed invece è stato il G7 del dialogo”, ha detto il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, a conclusione del G7 Ambiente. “L’accordo di Parigi sul clima è irreversibile, non negoziabile e l’unico strumento possibile per combattere i cambiamenti climatici”, ha concluso il ministro.