Donald Trump passa al contrattacco. Il Presidente degli Stati Uniti infatti si dichiara pronto a deporre sotto giuramento per rispondere alle accuse dell’ex capo FBI James Comey, che lo accusa a sua volta di aver voluto insabbiare il Russiagate.
Trump si dichiara sereno e “pronto al 100%” a fornire la propria versione dei fatti, forte anche di una dichiarazione dello stesso Comey (definito “Gola Profonda”), che nel suo atto di accusa dice di aver ricevuto “nessun ordine esplicito di insabbiare l’inchiesta”, ma in maniera generica quello di “lasciare correre”.
Il presidente è anche pronto a denunciare l’ex capo della FBI, a causa di alcuni appunti dei colloqui trasmessi alla stampa come forma di pressione sul presidente. “Nel prossimo futuro vi diremo qualcosa”, ha detto il presidente.
Contestualmente la House of Representative vuole approfondire la questione e ha chiesto formalmente (attraverso i deputati Mike Conaway, repubblicano, e il democratico Adam Schiff) alla Casa Bianca i nastri delle conversazioni telefoniche menzionate da Comey, da consegnare (qualora ve ne fossero) entro il 23 giugno.
Parallelamente all’inchiesta, il Senato statunitense (secondo quanto riporta ABC) ha intenzione di sentire Jared Jushner, genero e consigliere del presidente e considerato una persona di interesse nei rapporti con la Russia, visti i suoi presunti contatti con funzionari russi per creare un “canale di comunicazione”.