Papa Francesco ha fatto visita al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, al Quirinale: un incontro cordiale (a cui hanno partecipato centinaia di bambini provenienti dalle zone terremotate) che ricambia quello fatto nel 2015 dal Capo dello Stato, a pochi giorni dalla propria elezione.
Un incontro in cui Mattarella e il Santo Padre si sono scambiati, in segno di dono, un’icona raffigurante gli apostoli Pietro e Paolo e un fermaglio di piviale in argento e hanno voluto nei propri discorsi ricordare le sfide dell’Italia e dei fedeli cristiani, dall’accoglienza dei migranti al terrorismo, passando per l’esigenza di un lavoro stabile ed un maggiore sostegno alle famiglie.
Papa Francesco dal canto suo ringrazia per l’accoglienza e ricorda: “L’Italia e l’Europa sono chiamate a confrontarsi con problemi e rischi di varia natura, quali il terrorismo internazionale; il fenomeno migratorio, accresciuto dalle guerre e dai gravi e persistenti squilibri sociali ed economici; e la difficoltà delle giovani generazioni di accedere a un lavoro stabile e dignitoso, che impedisce la progettualità delle famiglie e la nascita di nuovi figli.
“Ma l’Italia – aggiunge Papa Francesco – facendo appello alle proprie abbondanti risorse spirituali, nel momento delle difficoltà sa mostrare il suo lato migliore e si adopera nel trasformare le sfide in nuove opportunità e occasioni di crescita”. E ai bambini delle zone terremotate dice: “Ci sono tante difficoltà e cadute e voi avete sofferto, ma come cantano gli alpini, il successo non sta nel non cadere, ma nel non rimanere caduto”.
#Mattarella:Una presenza, quella della Chiesa cattolica, che risalta nei momenti più difficili della nostra vita nazionale pic.twitter.com/Gm7r75Gy1A
— Quirinale (@Quirinale) 10 giugno 2017
Mattarella, ricordando i passaggi del Concordato che lega Italia e Vaticano, afferma: “Sappiamo di poter trovare nella Chiesa un valido e utile sostegno nella consapevolezza che la reciproca autonomia non fa venire meno, ma esalta, la comune responsabilità per l’essere umano concreto e per le esigenze spirituali e materiali della comunità. Elevata è la responsabilità che incombe su chi esercita pubblici poteri e profondo è l’impegno di chi deve assicurare dignità giorno dopo giorno e i valori fondanti della civile convivenza, basata sulla garanzia di un lavoro”.