Norbert Feher, alias Igor il russo, avrebbe un complice a supporto della propria fuga. É questa l’ipotesi investigativa che prende piede dopo le ultime rilevazionidel Ris di Parma, che ha accertato la sua presenza sul territorio tramite campioni di Dna solo fino a metà maggio.
Il serial killer, dunque, avrebbe un basista che lo ha aiutato a far perdere le proprie tracce e ora lo nasconde da circa 20 giorni (forse per evitare l’accusa di “concorso”), trasformando di fatto la sua fuga (nella zona tra Bologna e Ferrara, fra Marmorta e Campotto) in una latitanza.
E una delle ipotesi che prende piede e anche quella che il presunto basista possa aver commissionato una delle rapine compiute da “Igor il russo”: secondo la Repubblica, potrebbe trattarsi della rapina (finita in tragedia) di Davide Fabbri, appassionato di orologi antichi e ucciso al bar “Gallo” a Budrio, in un’isolata frazione della bassa.
Uno scenario che ha spinto l’Arma dei Carabinieri a modificare il proprio impegno sul territorio: i militari sul territorio si ridurranno infatti da 200 a 70 unità, al fine di potenziare le attività del nucleo investigativo anziché concentrarsi sulle ricerche e ai pattugliamenti, rivelatisi finora senza esito.