Svolta nelle indagini sull’omicidio di Patrizio Piatti, l’orafo ucciso due anni fa nel corso di un tentativo di rapina presso la sua abitazione di Monteu Roero, nell’Astigiano. Dopo una lunga latitanza è finito in manette Giuseppe Junior Nerbo, torinese di 30 anni, colpito da mandato di arresto europeo.
I carabinieri del Ros, in collaborazione con la Guardia Civil spagnola, lo hanno fermato ieri sera a Barcellona. Arrestata anche la compagna, Fabiola Cavallo di 29 anni. Entrambi erano latitanti dallo scorso novembre, quando i due, grazie a documenti svizzeri falsificati, erano riusciti a sviare i controlli e a “soddisfare le esigenze quotidiane di sostentamento senza lasciare tracce a loro riconducibili“.
La cattura del pericoloso latitante è avvenuta all’interno di una clinica odontoiatrica, dove stava per sottoporsi a un intervento chirurgico. Ai domiciliari all’epoca del delitto, Nerbo è accusato di avere fornito a ideatori ed esecutori del delitto informazioni sulle possibilità economiche e sulle abitudini della vittima.
Piatti nascondeva nella sua abitazione contanti e preziosi per un valore complessivo di 1.500.000 euro, nel frattempo confiscati poiché considerati frutto di attività di ricettazione. Lo scorso novembre sono finiti in manette per il delitto Emanuele Sfrecola, pluripregiudicato, Salvatore Messina, già detenuto per altri reati, e Francesco Desi pregiudicato. Gli ultimi due sarebbero gli esecutori materiali. Ai domiciliari Giancarlo Erbino, con precedenti per ricettazione. Indagata anche la moglie di quest’ultimo.