L’ex capo dell’FBI James Comey ha testimoniato in audizione al Senato a Washington contro il presidente Donald Trump. La sua dichiarazione scritta di 7 pagine ha lasciato tutti senza fiato, le accuse sono pesantissime: “L’amministrazione Trump ha scelto di diffamarmi e ha mentito su di me e sull’Fbi. L’Fbi è e sarà sempre indipendente“.
“Non sta a me dire se c’è stata ostruzione alla giustizia da parte del tycoon”, ha aggiunto. Il riferimento all’ostruzione di giustizia di Comey, ovviamente, non è per nulla causale: integra infatti uno dei reati per il quale si potrebbe ricorrere all‘impeachment di Trump.
Comey rincara la dose: “Sono state dette bugie, mi dispiace per gli americani. Le motivazioni per il licenziamento erano ambigue, non avevano senso, mi hanno confuso e preoccupato. C’è stato uno sforzo massiccio da parte di Mosca di colpire le elezioni presidenziali americane e l’Fbi seppe dei tentativi di hackeraggio da parte dei russi alla fine del 2015″.
“Centinaia di obiettivi sono stati colpiti nel tentativo di compromettere il processo elettorale“, aggiunge l’ex capo dell’FBI. “Sembrava che volesse ottenere qualcosa in cambio della mia richiesta di restare in carica”.
Il filone d’indagine coinvolge anche Michael Flynn, con il presidente che in una conversazione del 27 gennaio chiese a Comey un atto di lealtà: “Donald Trump mi ha chiesto di lasciare andare le indagini sull’ex consigliere alla sicurezza nazionale: ‘è un bravo ragazzo’, mi ha detto”. Una posizione che divide i giuristi americani, ma che fa già gridare opposizione e stampa ad un possibile impeachment.
Comey ha avuto in totale 9 colloqui (6 telefonici e 3 faccia a faccia), in cui più volte Trump avrebbe ribadito la richiesta per poi destituire il capo del FBI: “La mattina del 30 marzo il presidente mi chiamò all’Fbi. Descrisse l’inchiesta sulla Russia come “una nuvola” che stava compromettendo la sua capacità di agire nell’interesse del Paese”.
La Casa Bianca però ostenta sicurezza. Donald Trump si è detto soddisfatto dalla conferma da parte di Comey di non essere sotto inchiesta in alcuna indagine sulla Russia: “Siamo sotto assedio, ma ne usciremo più grandi e più forti che mai“, ha detto il presidente.