Il Benevento scrive la pagina più importante della propria storia: si tratta della prima, assoluta, promozione in Serie A per la squadra campana, che, soltanto un anno fa, approdava in Serie B dopo più di 45 anni tra Serie C e Lega Pro.
La squadra magistralmente guidata da Marco Baroni è la vincitrice dei playoff di B, contro tutti i pronostici, al termine di un percorso in crescendo: i campani hanno eliminato, nell’ordine, lo Spezia, il Perugia ed infine il Carpi in finale.
Dopo lo 0-0 all’andata, la squadra di Baroni aveva bisogno almeno di un pareggio per centrare l’obiettivo nella finale di ritorno. Ha fatto ancora meglio, conquistando la seconda promozione consecutiva, dopo quella dalla LegaPro.
È la prima volta nella storia del calcio italiano che una squadra, al primo anno di B assoluto, compia un doppio salto fino alla Serie A. Soltanto Ascoli e Carpi erano riusciti in questo obiettivo ma dopo il secondo anno di B.
Un risultato tanto incredibile quando inimmaginabile: una squadra partita ad inizio stagione con l’unico obiettivo della salvezza, con un budget nettamente inferiore rispetto alle dirette concorrenti. La promozione del Benevento è a tutti gli effetti una favola, una storia bellissima del calcio moderno.
Festa grande al Ciro Vigorito di Benevento: in 15.000, tutti tinti di rosso e giallo, a festeggiare un traguardo storico.
Spetta a Marco Baroni il “piacevole” compito di commentare a caldo la vittoria in finale: “Questa squadra ha ottenuto un grandissimo risultato, al di là del mio lavoro personale che in questo momento non mi interessa. Dedico questa promozione alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto in questa annata, tra alti e bassi”.
#Puscas ha segnato 4 gol nelle ultime 5 partite, decisivo per la prima promozione in A del #Benevento!#BeneventoCarpi (proprietà #Inter) pic.twitter.com/OJgC8z30cN
— nonleggerlo (@nonleggerlo) 8 giugno 2017
La favola del #Benevento continua!! Due promozioni in un anno e vola in Serie A!! Complimenti al Presidente Vigorito e a tutto il gruppo!! pic.twitter.com/fIZUvyggt3
— Giovanni Malagò (@giomalago) 8 giugno 2017