Il numero due del Noe, il vice comandante del nucleo operativo ecologico dei carabinieri, il colonnello Alessandro Sessa, è indagato dalla Procura di Roma per depistaggio nell’ambito di uno dei filoni dell’inchiesta Consip.
Nelle settimane scorse l’ufficiale era stato ascoltato come persona informata dei fatti, ma, secondo gli inquirenti, avrebbe riferito circostanze non corrette.
La Procura di Roma indaga per il reato di depistaggio nell’ambito di uno dei filoni dell’inchiesta sugli appalti Consip. Accompagnato dal suo difensore Luca Petrucci, il colonnello è stato sentito oggi dall’aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Mario Palazzi, titolare della maxinchiesta.
Sessa nel maggio scorso era stato stato sentito come testimone dai magistrati capitolini sia sull’operato del capitano del Noe, Gianpaolo Scafarto, sia in generale sulla fuga di notizie. La sua iscrizione potrebbe essere proprio legata alla vicenda dei falsi in una informativa contestati a Scafarto. All’atto istruttorio presente anche il procuratore capo Giuseppe Pignatone.
Sull’argomento è intervenuto l’ex premier Matteo Renzi su Instagram. “Oggi bisognerebbe dare sfogo alla rabbia. All’improvviso scopri che nella vicenda Consip c’è un’indagine per depistaggio, reato particolarmente odioso, e ti verrebbe voglia di dire: E adesso? Nessuno ha da dire nulla? Tutti zitti adesso?”.