Continua a destare scalpore quanto accaduto ieri a San Luca (Reggio Calabria) nelle fasi successive all’arresto del boss latitante Giuseppe Giorgi, “onorato” da alcuni vicini con il baciamano prima di essere portato via dai carabinieri.
Una scena commentata duramente e con sdegno dal procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho, che all’Ansa ha dichiarato: “Un gesto ignobile, ma non è certo né condivisione né tantomeno segno di debolezza dello Stato che anzi, in questa occasione, ha dato una straordinaria dimostrazione di forza. Sono scene tribali che le forze dell’ordine sul momento non possono prevedere”.
Il procuratore sottolinea: “I carabinieri che si abbracciano dopo l’arresto sono la parte più bella di uno Stato efficiente in grado di catturare un latitante. I carabinieri non l’avrebbero mai permesso ma si sono trovati a muoversi in uno spazio ristretto dopo una perquisizione durata oltre 5 ore nel corso della quale hanno lavorato in presenza di persone in casa che urlavano e minacciavano dicendo che non c’era nessuno.
De Raho conclude il priori ragionamento: “Noi, inoltre, conosciamo bene la forza militare della ‘ndrangheta, ed in quel contesto, i carabinieri erano anche impegnati a guardarsi intorno. L’importante era portare via Giorgi senza problemi ed è quello che è stato fatto”.