Salgono sempre di più le probabilità che il prossimo modello di legge elettorale sia in stile tedesco. E ciò anche alla luce delle ultime dichiarazioni rilasciate ieri dal segretario del Pd, Matteo Renzi. I dem, insieme a Forza Italia e M5S sono pronti a creare un asse solido, con alla base un modello proporzionale in maniera tale da tornare nel più breve tempo possibile alle urne.
Questa settimana inizieranno le votazioni in Parlamento sulla legge elettorale e domani c’è in programma la direzione del Pd durante la quale si discuterà principalmente del ‘sistema’ da adottare che, come vorrebbe Renzi, prevede una soglia di sbarramento al 5%. Sarà un vertice teso visto che il segretario del Pd dovrà confrontarsi con le perplessità di Andrea Orlando e della sua truppa di parlamentari. A favore del ‘tedesco’ si schiera intanto apertamente il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini.
Forza Italia, nei giorni scorsi, si è spesa in favore del modello tedesco e gli elettori del M5S, online, si sono espressi positivamente con 27.473 mila sì contro appena 1.532 no. La delegazione dei 5 Stelle, composta dal capogruppo alla Camera, Roberto Fico e dai parlamentari delle Commissioni Affari Costituzionali, il deputato Danilo Toninelli e il senatore Vito Crimi ha incontrato il capogruppo alla Camera Ettore Rosato e insieme all’omologo al Senato Luigi Zanda e al relatore della riforma Emanuele Fiano.
“Abbiamo consegnato la nostra proposta di legge elettorale, così come votata dagli iscritti del Movimento 5 Stelle – si legge nella nota dei grillini – Il nostro obiettivo è quello di evitare che i partiti partoriscano l’ennesima legge incostituzionale, dopo il Porcellum e l’Italicum. Adesso chiediamo a tutte le altre forze di assumersi le loro responsabilità davanti ai cittadini. Se lo faranno seriamente, in breve tempo, potremo finalmente dare al Paese, dopo quasi dodici anni, una legge elettorale rispettosa della Costituzione”.
Grillo, pubblicando il verdetto, ha precisato che non ci saranno “compromessi” e niente “mercato delle vacche” perchè oggettivamente il sistema che meglio garantisce la trasparenza è appunto il tedesco (con soglia al 5% e correttivi di governabilità).
Il fatto che cresca il numero dei partiti che voglia il sistema alla tedesca avvicina ad un’intesa che, se confermata nelle aule parlamentari, potrebbe accelerare la fine della Legislatura portando il Paese alle urne in autunno. Grillo ha già fissato anche una data per le elezioni: il 10 settembre, prima che per deputati e senatori possa scattare “la pensione da privilegiati”.
Lo sbarramento del 5% non convince invece Sinistra Italiana, che punterebbe al 3%, e soprattutto non piace ad Angelino Alfano. In Parlamento le votazioni sono destinate a iniziare molto probabilmente nella giornata di mercoledì ma già oggi e domani sono in agenda varie riunioni fra una delegazione dei Democratici e quelle degli altri partiti.