Sebastian Vettel ha vinto il Gran premio di Monaco di Formula 1, precedendo sul traguardo di Montecarlo Kimi Raikkonen e Daniel Ricciardo. Una vittoria autoritaria della Rossa, decisa dalla strategia ai box, che ha favorito il tedesco (al terzo successo stagionale): una doppietta Ferrari che mancava dal Gp di Germania del 2010 e a distanza di 16 anni dall’ultimo successo del Cavallino a Montecarlo (2001 con Michael Schumacher).
Un weekend in cui nette sono state le difficoltà della Mercedes (ora dietro alla Ferrari nella classifica costruttori), con Bottas che manca l’appuntamento con il podio (quarto al traguardo), mentre Hamilton salva il Gran premio rimontando dalla 13esima posizione fino al settimo posto (contenendo a 25 i punti di distacco da Sebastian Vettel, sempre più leader del mondiale).
Quinto posto per Max Verstappen, penalizzato dalla strategia Red Bull (che lo ha richiamato per primo ai box); a punti anche la Toro Rosso di Sainz (sesto), le Haas di Grosjean e Magnussen (ottavo e decimo) e la Williams di Felipe Massa (decimo). Beffa per la McLaren, con Vandoorne che va a muro mentre era in decima posizione a pochi giri dal termine e per Kvyat, toccato da Perez alla Rascasse e costretto al ritiro.
Al via tutto fila liscio: buono spunto di Raikkonen che mantiene la prima posizione, bravo Vettel a gestire l’accenno di attacco all’interno di Bottas e far da tappo proteggendo al meglio il compagno di squadra. Nessun incidente alla prima curva (grande cautela di tutti i piloti) e Ferrari che subito impostano il passo e scappano via dalla Mercedes del finlandese (tallonata dalle due Red Bull), mentre Hamilton non riesce a schiodarsi dall 12esima posizione, mentre le Haas di Grosjean e Magnussen e la Force India di Perez si installano in top 10.
Raikkonen vola: il suo weekend magico prosegue facendo segnare giri record su giri record, mentre il vantaggio su Vettel dopo 7 giri è già di 2 secondi, mentre Bottas è lontano oltre 3 secondi. Al 15esimo giro la situazione inizia a ribaltarsi: Vettel inizia ad avvicinarsi per rispondere ai giri veloci di Bottas (distante però ora 7 secondi), a sua volta tallonato da Verstappen. Al 17esimo giro Hulkenberg si ritira per la rottura del motore e Perez è costretto a cambiare l’ala anteriore, con Kvyat e Hamilton che gudagnano due posizioni ed entrano in zona punti.
Al 25esimo giro si entra nella zona calda per il pit stop: Bottas prova a spingere, portandosi a 3 secondi da Vettel e Raikkonen (impegnati nei doppiaggi). Il tedesco si ritrova a meno di un secondo dal finlandese, che non riesce a trovare il varco per iniziare il dopiaggio su Button e Wehrlein, mentre Bottas si avvicina sempre di più (solo un secondo e mezzo il distacco da Vettel).
Una volta risolta la questione doppiaggi, il margine però torna ad ampliarsi nettamente e la Mercedes non osa aggredire sul piano strategico. Al 33esmio giro inizia la girandola dei pit stop e Verstappen tenta l’undercut: la sosta però provoca la reazione immediata della Mercedes, con Bottas che il giro dopo monta le gomme supersoft e mantiene il podio. Al 35esimo giro, Raikkonen rientra e Vettel inizia a spingere per tentare il sorpasso sul compagno di squadra (tattica seguita anche da Ricciardo, che riesce nel doppio sorpasso e si porta in terza posizione).
Dopo 4 giri al limite, Vettel rientra ai box e cambia le gomme: Raikkonen arriva sul rettilineo dei box, ma ormai è tardi; la Ferrari del tedesco è la nuova leader della corsa. E Hamilton? Il britannico non si è ancora fermato e al momento è in sesta posizione: la strategia paga e dopo la sosta al 47esimo giro, Hamilton è in settima posizione. Vettel ora vola: il vantaggio su Raikkonen tocca gli 11 secondi, mentre il finlandese deve gestire il ritorno di Daniel Ricciardo, sempre più vicino giro dopo giro e Lewis Hamilton continua a spingere per guadagnare altre posizioni.
Al 60esimo giro cambia tutto: Wehrlein viene toccato da Button prima dell’ingresso del tunnel, si ribalta e si ferma in piena pista, fermo in piedi su due ruote contro le barriere (fortunatamente il pilota tedesco è ok). La Safety Car entra in pista, i distacchi si annullano: dopo il lungo in frenata dell’altra Sauber e il conseguente ritiro, la gara riprende dopo 6 giri, ne mancano 12 al termine.
Le Ferrari scappano via, ma alle loro spalle che si consuma la bagarre: Vandoorne va a muro, ma soprattutto Bottas si ritrova a sandwich in mezzo alle due Red Bull, apparentemente senza via d’uscita. Il tedesco della Ferrari si invola, alle sue spalle fioccano i contatti, ma lui non ha di che preoccuparsi. Il Principato per un giorno è suo.