CAPOLAVORO di Vincenzo Nibali al Giro d’Italia! Dopo 16 tappa arriva la prima vittoria di un italiano nella centesima edizione del Giro, ed è uno splendido successo dello Squalo dello Stretto nel tappone alpino da Rovetta a Bormio.
Nonostante il dislivello totale della tappa, i corridori iniziano a tutta dalla partenza di Rovetta e la media oraria dopo la prima parte ne è la dimostrazione: 39 km/h circa. Poco prima dell’inizio del Mortirolo va via una grossa fuga sulla spinta di Vasil Kiryienka (Team Sky) con ben 27 elementi tra cui Anacona e Amador della Movistar, la maglia azzurra Omar Fraile, Mikel Landa e Luis Leon Sanchez dell’Astana.
Proprio il corridore del team kazako passa per primo in cima al Mortirolo, quest’anno rinominato “Montagna Scarponi“: un gesto per commemorare il compagno scomparso un mese fa, anche col benestare di Omar Fraile che non fa la volata con Sanchez. La fuga perde qualche elemento nella discesa fino a Grosio, tiene un vantaggio di circa 2’30” prima della scalata verso la Cima Coppi: lo Stelvio.
Qui avviene un ulteriore scrematura e in sette restano in testa: Hirt (CCC Sprandi Polkowice), Anacona e Amador (Movistar), Kruijswijk (Lotto NL-Jumbo), Anton (Dimension Data) e Landa (Team Sky). Per cinquanta chilometri c’è accordo tra i sei, ma alle pendici del Giogo di Santa Maria Kruijswijk spezza gli indugi portandosi dietro Hirt e Landa. Contemporaneamente, però, avviene il colpo di scena in gruppo: attacco intestinale per la maglia rosa Dumoulin, costretto a fermarsi a bordo strada per fare i propri bisogni.
Inizialmente i big lo aspettano – memori del gesto di Dumoulin appena due giorni fa in occasione della caduta di Quintana – ma a 25 km dall’arrivo Nibali e Quintana danno un’accelerata portandosi dietro Zakarin e Pozzovivo. Tra i quattro c’è collaborazione, meno in testa dove Landa stacca tutti e parte in solitaria. Dumoulin, intanto, prova a recuperare lo svantaggio accumulato ma al GPM è di 2 minuti e 10 secondi il ritardo dal quartetto dei big, spinto da Nibali.
E proprio lo squalo dello Stretto pennella i tornanti in discesa, riprendendo da solo Landa e iniziando la picchiata verso Bormio in testa alla corsa. I due arrivano fino al traguardo, giocandosi la vittoria di tappa: il primo a rompere gli indugi è Landa, ma Nibali con un colpo di reni vince. Illusione di maglia rosa per qualche secondo per Quintana, ma alla fine Dumoulin riesce a tenere il simbolo del primato.
ORDINE D’ARRIVO
1. NIBALI Vincenzo (Bahrain-Merida) 6h24’22”
2. LANDA Mikel (Team Sky) ST
3. QUINTANA Nairo (Movistar) 12”
4. POZZOVIVO Domenico (Ag2r La Mondiale) 24”
5. ZAKARIN Ilnur (Katusha) 34”
6. FORMOLO Davide (Cannondale-Drapac) 1’26”
7. MOLLEMA Bauke (Trek-Segafredo) 1’35”
8. JUNGELS Bob (QuickStep Floors) 1’35”
9. YATES Adam (Orica-Scott) 1’35”
10. PINOT Thibaut (FDJ) 1’35”
(FONTE FOTO: GIOVANNI MAZZOLA)