“Amiamo e rispettiamo Israele, siamo con voi”. Così il presidente Usa Donald Trump appena atterrato a Tel Aviv sottolineando, davanti al premier israeliano Netanyahu “il legame indissolubile” che unisce Stati Uniti e Israele.
Il leader israeliano prosegue: “Grazie per la sua storica visita in Israele che avviene nella sua prima missione all’estero. Israele cerca la pace”.
“Nel mio viaggio in questi giorni ho trovato nuove ragioni di speranza”, ha detto Trump nel suo discorso all’aeroporto Ben Gurion. “Abbiamo un’opportunità rara di portare stabilità e pace nella regione. Un futuro che è possibile solo se collaboriamo. Durante questa visita noi punteremo a una cooperazione sempre maggiore nella lotta al terrorismo e alla sua ideologia malvagia“.
Trump poi aggiunge: “Spetta a noi collaborare per costruire un futuro dove le nazioni della regione siano in pace e dove i nostri figli possano crescere liberi dal terrorismo e dalla violenza”. Il presidente ha poi sottolineando di aver trovato “nuove ragioni di speranza nella sua tappa a Riad”, dove ha raggiunto “accordi storici” con i leader del mondo arabo e islamico per rafforzare la cooperazione nella lotta al terrorismo e alla sua “diabolica ideologia“.
Netanyahu si augura che la visita in Israele di Trump sia “una pietra miliare storica” per il raggiungimento della pace nella regione e ha aggiunto che Israele condivide con gli Stati Uniti l’impegno per la pace. “Israele condivide il suo impegno per la pace e tende la mano ai palestinesi“, ha aggiunto nel suo discorso di benvenuto.
“Israele ha fatto e fa esattamente questo”, descrivendo “uno Stato moderno, dinamico e democratico”, che “garantisce i diritti di tutti” e difende i cristiani e i musulmani come difende gli ebrei. Netanyahu ha poi auspicato che “un giorno un premier israeliano possa volare da Tel Aviv a Riad in un viaggio di pace”, come Trump ha volato dalla capitale saudita alla città israeliana. “Credo che la notevole alleanza con gli Usa diventerà ancora più grande e ancora più forte”.
L’Iran non ha bisogno dell’autorizzazione degli Stati Uniti per condurre test missilistici, che continueranno “se tecnicamente necessario”. Lo ha detto Hassan Rohani, dopo le critiche espresse dal presidente americano Donald Trump durante la sua visita a Tel Aviv. “I missili sono per la nostra difesa e per la pace, non sono offensivi”, ha inoltre sottolineato il presidente iraniano.