“Falcone aveva ben presente il valore dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura. Inoltre era attentissimo alla consistenza delle prove e questo conferiva grande solidità alle sue inchieste”. Queste le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in apertura del Plenum straordinario del Csm.
Alla vigilia del 25esimo anniversario dell’attentato di Capaci costato la vita al giudice di Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e agli uomini della scorta, diventa fondamentale “ribadire l’importanza dell’azione di contrasto delle forze giudiziarie e delle forze dell’ordine” alla mafia.
La commemorazione di Giovanni Falcone “non deve trasferirsi in una celebrazione rituale” perché, ha ripreso, “lo spirito e i criteri del suo impegno” rimangono validi. Falcone diceva, e questo è valido ancora oggi, che “la mafia non è invincibile ma è un fenomeno terribilmente serio“.
Mattarella ha detto che Falcone conosceva “l’importanza del lavoro in pool che ha condiviso con Paolo Borsellino“. I riconoscimenti internazionali e nazionali ricevuti dal magistrato “ci fanno capire” come quell’uomo morto 25 anni fa “rappresenti un punto di riferimento per la legalità in Italia e all’estero”.
Quella di oggi, ha sottolineato, “deve essere l’occasione per riprendere lo spirito e i criteri del suo impegno”. Ricordando poi le parole di Falcone, Mattarella ha affermato che “la mafia si può vincere impegnando le forze migliori della società“.