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Chi era Nicky Hayden

Nicky Hayden sarà ricordato come (ad oggi) l’ultimo pilota statunitense a vincere il titolo nel classe regina del motomondiale: un pilota eclettico e di animo estroverso, protagonista di un fulminea ascesa dalle categorie minori statunitensi al titolo di campione del mondo nella Motogp.

Nicholas Patrick Hayden (detto Nicky) nasce il 30 luglio 1981 a Owensboro (Kentucky, Stati Uniti) e sin da piccolo si dedica alla passione per la moto da corsa e le le gare in pista: il suo debutto avviene nel campionato AMA Supersport del 1998 (campionato che vincerà nel 1999 prima di passare al campionato nazionale superbike), anno in cui partecipa per la prima volta anche nel campionato mondiale, partecipando come wildcard alla gara di casa di Laguna Seca.

La sua carriera nei primi anni 2000 è folgorante: campione della AMA Superbike nel 2002 (con 9 successi ed il record di più giovane campione della storia del campionato), anno in cui ottiene un altra wild card per il campionato mondiale Superbike e nel 2003 l’approdo in Motogp, persino come pilota ufficiale del team HRC Honda come compagno di squadra di Valentino Rossi.

Dopo alcuni anni di apprendistato, sarà proprio Valentino Rossi (passato alla Yamaha) il suo rivale per il titolo: nel 2005 ottiene le sue prime vittorie in Motogp (nella gara di casa a Laguna Seca), ma è nel 2006 che conquista il titolo in un finale rocambolesco, con Rossi che (dopo aver rimontato 34 punti di svantaggio, nonostante alcuni infortuni) scivola all’ultima gara – a Valencia, dove partiva in pole position  – vanifica la rimonta.

Quel titolo però fu l’apice di una parabola entrata presto in fase discendente: nel 2007, chiude il campionato solo in ottava posizione con 127 punti, con tre terzi posti come migliore risultato in gara una pole position, mentre nel 2008 annuncia l’addio alla Honda per passare dal 2009 al team ufficiale Ducati. In 5 anni in sella rossa di Borgo Panigale (2 dei quali condivisi nuovamente con Valentino Rossi) non va oltre alcuni terzi posti in gara e il 7º posto nella classifica generale del 2010 con 163 punti.

Nel 2014 passa al Drive M7 Aspar, alla guida di una Honda RCV1000R con specifiche Open: saranno due stagioni deludenti (stabilmente fuori dai migliori 15 dello schieramento, con soli 63 punti raccolti in 2 stagioni), anticamera dell’abbandono alla categoria e il ritorno al primo amore, partecipando con la Honda al mondiale superbike (salvo alcune wild card in Motogp – sempre con la Honda – per storie prima Miller e po Dani Pedrosa).

Il primo mondiale a tempo pieno nelle derivate di serie si chiude al quinto posto con 248 punti ottenuti (e un successo in gara 2 a Sepang). Nella stagione 2017, ottiene risultati alterni nei primi 4 round stagionali… poi il fattaccio. Nella giornata del 17 maggio 2017 viene investito, nel riminese, mentre si stava allenando in bicicletta con degli amici, rimanendo gravemente ferito e ricoverato in prognosi riservata. Il 22 maggio del 2017 decede all’Ospedale Bufalini di Cesena a causa del doppio trauma toracico e cranico riportato.

 

Andrea Zito

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Andrea Zito
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