Afferma di non ricordare nulla Ismail Tommaso Ben Youssef Hosni, il 20enne italiano che giovedì ha aggredito e accoltellato due militari e un agente di polizia all’interno della stazione Centrale di Milano.
Il giovane (piccoli precedenti per spaccio – accusato di tentato omicidio e indagato per terrorismo internazionale) è stato sottoposto quest’oggi ad interrogatorio di garanzia nel carcere di San Vittore per circa un’ora, durante la quale avrebbe prima affermato di non ricordare nulla e poi di ricordare solo di aver rubato i coltelli per “difendersi”; nel corso del colloquio il giovane ha chiesto notizie di sua nonna paterna, che vive in Tunisia.
Hosni ha affermato: “In stazione c’erano delle persone che volevano farmi del male, per difendermi, ricordo che ero in stazione ma non ricordo nulla dell’aggressione, quando mi sono svegliato avevo il sangue sulle mani. Quel giorno avevo assunto cocaina. Ho rubato i coltelli al supermercato per difendermi da quelli più grossi di me che mi picchiavano”. Il gip Manuela Scudieri ha disposto la convalida dell’arresto e la custodia cautelare in carcere per tentato omicidio.
Dagli esami tossicologici eseguiti nei giorni corsi è emersa l’assunzione di cocaina nelle ore precedenti al fatto (esame che conferma l’ammissione dello stesso Hosni). Continuano invece le indagini sul fronte terrorismo: sarebbe emerso infatti un suo tentativo di radicalizzazione, con alcuni contatti con una rete estremista.
Hosni (vita da vagabondo, spesso molesto nei dormitori della zona e in cattivi rapporti con i genitori – separati ed ora conviventi con nuovi compagni) si trova attualmente in cella nel reparto di osservazione psichiatrica di San Vittore e può uscire dalla cella solo per accedere alla mensa e incontrare lo psicologo e l’avvocato, che ha già chiesto una perizia psichiatrica per il proprio assistito.