La Juventus è nella storia: nessun club italiano ha mai vinto sei scudetti consecutivi. E il record è anche a livello europeo, visto che, soltanto l’Olympiakos (Grecia) dal 1996 al 2003, Lione (Francia) dal 2002 al 2008 e Basilea (Svizzera) dal 2010 al 2016, nei rispettivi campionati (che non hanno certo un livello di difficoltà come quello italiano spagnolo o inglese) hanno raggiunto e superato un simile obiettivo con 7 titoli consecutivi vinti.
C’è da precisare che altre squadre in campionati davvero lontani dal punto di vista qualitativo rispetto all’Italia hanno vinto molti più titoli consecutivi e stiamo parlando di formazioni che militavano in Gibilterra, Lettonia, Norvegia e Croazia. Tornando alla nostra serie A, solo Juventus (19331-1935), Torino (1943-1949) e Inter (2006-2010) sono state capaci di vincerne 5 di fila, i bianconeri, adesso hanno staccato la compagnia.
Tre sono i tricolori conquistati da Antonio Conte, altrettanti quelli vinti da Massimiliano Allegri. Cambiano gli allenatori, cambiano i giocatori ma quello che non è mutata, negli anni, è stata la voglia di vincere, la fame di vittoria che ha contraddistinto tutte e sei le stagioni, degna della leggenda del calcio italiano.
La Juventus di oggi, rispetto a quella dello scudetto della stagione 2011-2012 è molto diversa, sia come qualità di gioco che come uomini. Nella formazione di Conte c’erano tra gli altri, Grosso, Caceres, Giaccherini, Pazienza, Pepe, Pirlo, Iaquinta, Vucinic. Gente che ha dato un notevole contributo ma in sei anni la Juventus si è rinforzata puntando comunque su alcuni ‘pilastri’ inamovibili: Buffon, Bonucci, Barzagli, Chiellini, Lichtsteiner, Marchisio c’erano allora e ci sono anche oggi.
Sono sei, come gli scudetti vinti, i superstiti dell’inizio del ‘filotto’ di vittorie. Tanti i calciatori che, invece, si sono succeduti e hanno dato un contributo determinante: da Del Piero a Pogba, da Llorente a Tevez, da Vidal a Morata.
Forse è stata proprio questa l’arma vincente: credere e puntare su un gruppo di pochi giocatori attorno ai quali costruire una squadra diversa, di anno in anno, inserendo giocatori affamati di vittorie e che volevano dimostrare di poter meritare la Juventus, di conquistare vittorie e di contribuire ad entrare nella storia della Juventus, della Serie A e dell’Europa