L’Iran ha scelto la via della continuità. Hassan Rohani, ha dichiarato il ministero dell’Interno, è stato rieletto presidente al primo turno con il 56,3% delle preferenze su 42 milioni di votanti, battendo il conservatore Ebrahim Raisi (38,99%).
Promosso ancora una volta l’accordo sul nucleare firmato da Rohani, che ha portato alla fine delle sanzioni e che ha sin da subito raccolto parecchio consenso popolare
L’altro candidato conservatore, Mostafa Mirsalim, ha ottenuto 297.276 preferenze (1,14%), mentre l’altro candidato riformista Mostafa Haschemi Taba, che aveva invitato i suoi sostenitori a votare Rohani, ha avuto 139.331 voti (0,53%).
Affluenza altissima, alle urne si sono recati il 70% degli aventi diritto. Le autorità hanno infatti dovuto rinviare per due volte la chiusura dei seggi. Alle urne erano chiamati 56,4 milioni di iraniani, di cui 1,3 milioni di giovani al voto per la prima volta.
“Il vincitore delle elezioni è il popolo iraniano che, con l’Istituzione islamica, è riuscito a conquistare la fiducia di questa grande nazione, nonostante le trame e gli sforzi dei nemici”. Lo ha detto la Guida suprema dell’Iran, ayatollah Sayyed Ali Khamenei, ringraziando i cittadini con un messaggio nel quale sottolinea la partecipazione “massiccia ed epica” alle elezioni presidenziali che hanno portato alla conferma del presidente Rohani.