Il Milan si prepara alla nuova stagione: si è svolta oggi l’assemblea dei soci che ha deliberato la perdita di bilancio a dicembre 2016 (pari a 74,9 milioni di euro) e approvato un primo aumento di capitale da 60 milioni, sottoscritto dalla nuova proprietà, RossoneriSport Investiment di Yonghong Li.
Nelle prossime settimane il Cda eserciterà la delega degli azionisti per un aumento di capitale di altri 60 milioni, oltre all’imissione sul mercato di due bond da 128 milioni complessivi (73 più 55) che saranno sottoscritti alla Borsa di Vienna dal fondo Elliott, titolare di varie commissioni a suo credito nell’ottica del prestito alla base del closing (in scadenza a maggio 2018 e con tasso d’interesse pari al 7,7%). 53,5 milioni è invece la quota versata da Fininvest tra gennaio e marzo 2017 a garanzia dell’equilibrio patrimoniale.
Un Cda in cui sono emersi per la prima volta (e con un filo di ironia rivolto alla stampa) i profili economico finanziari della nuova proprietà, con il comunicato che parla di “un punto che ha appassionato tanti anche se non è un obbligo di legge”. Yonghong Li (che si scopre essere in trattava addirittura dal 2014) “dal 1994 ha ricoperto svariate posizioni dirigenziali in diverse società di vari settori”, sulle quelli spicca però solo la quota di maggioranza in un’azienda di estrazione di fosforo, Guizhou Fuquan Group; mentre nessun riferimento vi è alla Zhuhai Zhongfu e alla New China Building di Guangzhou.
Una giornata in cui ha parlato agli azionisti a margine dei lavori, anche l’ad Fassone che si è concentrato sulle operazioni di mercato (con 5/6 acquisti pronti) e la necessità di aumentare gli stipendi per aumentare la competitività della rosa, guidato anche l’anno prossimo da Montella, mentre lo sforzo più grande in ottica salari sarà fatto per Donnarumma, proponendogli il primo contratto da professionista.
“Nel 2017-2018 investiremo sul mercato, Montella avrà 2/3 della rosa a disposizione per l’inizio del ritiro. Il prossimo bilancio sarà ancora negativo, ci sarà un ulteriore anno di sacrifici dal punto di vista economico. Poi tre anni per tornare a vedere la luce. Ingaggi? Acquistando determinati giocatori il monte ingaggi si alzerà, ma cercheremo comunque di mantenere un tetto e di rispettarlo”. Parole anche per il possibile progetto di un nuovo stadio per il Milan, che nelle idee della nuova proprietà dovrà essere dotato di una capienza fra i 50 e i 60 mila posti, in grado di aumentare enormemente i ricavi, affianco così lo sviluppo del mercato asiatico e della divisione Milan China.
A Milan Tv Fassone ha poi dichiarato: “Ho incontrato gli azionisti della società per trasferire dei messaggi importanti e rispondere alle loro domande. Li ho rassicurati sul fatto che gli investimenti saranno importanti, per essere subito competitivi, quindi con ogni probabilità i prossimi due bilanci non saranno straordinari dal punto di vista economico. Gli azionisti l’hanno capito. Lo stadio? È intenzione della società valutare una modifica dello stadio, cioè o avere uno stadio di proprietà oppure sviluppare meglio San Siro, e il primo obiettivo è quello di riportate i tifosi a San Siro, visto che negli ultimi tempi ci sono stati pochi tifosi”.