“Kyenge è ben spalleggiata in sede di Parlamento europeo dal suo Partito. E il risarcimento che mi costringerebbe a vendermi casa… Se i ‘garantisti’ del Pd pensano di tapparmi la bocca in questo modo, sbagliano. D’ora in poi, occhio per occhio…”. Queste le dichiarazioni dell’europarlamentare della Lega Mario Borghezio, condannato per diffamazione aggravata dalla finalità di odio razziale.
Il leghista dovrà infatti pagare una multa di mille euro e un risarcimento di 50mila alla parte civile. Borghezio è imputato per aver insultato l’ex ministro all’Integrazione Cecile Kyenge nel corso di una telefonata a “La Zanzara”, andata in onda su Radio24 il 29 aprile 2013. Borghezio, aveva sottolineato il pm Piero Basilone nella requisitoria, “era perfettamente a conoscenza della portata discriminatoria” contenuta nella sua telefonata.
“Il senso complessivo delle sue frasi – ha aggiunto il pm – è che l’ex ministro Cecile Kyenge fosse inadeguata a fare il ministro” in ragione delle sue origini congolesi e la sua finalità era di “attirare adesioni a quelle idee“.
Secondo Borghezio si tratta di “un risarcimento di eccezionale importo“. Borghezio, parlando dell’allora ministro Kyenge, aveva detto anche che “gli africani sono africani appartengono a un etnia molto diversa dalla nostra“. E poi: “Kyenge fa il medico, gli abbiamo dato un posto in una Asl che è stato tolto a qualche medico italiano”.
E ancora: “Questo è un governo del bonga bonga, vogliono cambiare la legge sulla cittadinanza con lo ius soli e la Kyenge ci vuole imporre le sue tradizioni tribali, quelle del Congo”. “Non ho mai sostenuto la supremazia dell’etnia europea. La mia era una critica al governo e ne ha fatto le spese la Kyenge in quanto punto debole di quel governo”.