A Vladimir Putin non vanno giù i sospetti tra Donald Trump e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, nel corso del quale, secondo indiscrezioni, il presidente Usa avrebbe condiviso informazioni di intelligence comunicate agli Stati Uniti da Israele con l’avvertenza di non divulgarle. E così, a poche ore da questa notizia, ha annunciato che la Russia è pronta fornire una trascrizione del colloquio.
E intanto, un nuovo, preoccupante scenario getta ombre sull’operato del presidente Usa Donald Trump. Secondo quanto riportato dal ‘New York Times’, il tycoon chiese lo scorso febbraio a James Comey di chiudere l’indagine su Michael Flynn, il consigliere alla sicurezza nazionale travolto dal Russiagate.
Per fugare ogni dubbio sulla veridicità della notizia, il quotidiano newyorkese cita un documento scritto da Comey poco dopo la richiesta avanzata da Trump nello Studio Ovale. Immediata la smentita della Casa Bianca: “Il presidente non ha mai chiesto a Comey o ad altri di fermare le indagini su Flynn. Trump ha rispetto per le agenzie governative e per tutte le indagini”.
“Se quanto riporta il New York Times fosse vero si potrebbe forse parlare di ‘ostruzione alla giustizia‘, avvicinandosi a un possibile impeachment” ha detto il senatore indipendente della commissione di intelligence, Angis King. Democratici sul piede di guerra: “Quando è troppo è troppo“, dichiara il parlamentare democratico, Adam Schiff.
Secondo Chuck Schumer: “Il paese viene messo sotto esame in un modo senza precedenti. La storia ci sta a guardare”. “Servono i mandati per ottenere i documenti legati a Flynn” dice il parlamentare, Elijah Cummings. Nancy Pelosi, leader dei democratici alla Camera, parla di “assalto alla legge” accusando il presidente di aver commesso “un grave abuso del suo potere esecutivo”. “Nel peggiore dei casi si è trattato di ostruzione alla giustizia”, ha concluso.
E così il presidente della commissione di vigilanza della Camera, il repubblicano Jason Chaffez, ha chiesto all’Fbi di consegnare tutti i documenti e le registrazioni delle comunicazioni fra l’ex direttore dell’Fbi, James Comey, e il presidente Donald Trump.