Una sentenza della Cassazione che, come tante, farà giurisprudenza. I migranti che hanno scelto di vivere nel mondo occidentale hanno “l’obbligo di conformarsi ai valori della società nella quale hanno deciso di stabilirsi”.
Lo sottolinea la Cassazione condannando un indiano sikh che voleva circolare con un coltello sacro secondo i precetti della sua religione.
Per la Suprema Corte “non è tollerabile che l’attaccamento ai propri valori porti alla violazione cosciente di quelli del Paese ospitante”.
La Cassazione ritiene che “è essenziale l’obbligo per l’immigrato di conformare i propri valori a quelli del mondo occidentale, in cui ha liberamente scelto di inserirsi, e di verificare preventivamente la compatibilità dei propri comportamenti con i principi che la regolano e quindi della liceità di essi in relazione all’ordinamento giuridico che la disciplina”.
Insomma, il detto ‘Paese che vai, usanza che trovi’ adesso è legge.