“Se mi convocheranno parlerò alla commissione d’inchiesta: in Parlamento, non sui giornali, risponderò ovviamente a tutte le domande che mi faranno”. Queste le parole dell’ex ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, rilasciate al quotidiano “Repubblica” Federico Ghizzoni, sul polverone mediatico sollevato citato dal libro di Ferruccio de Bortoli a proposito di Banca Etruria.
Parlare sì, ma solo nella giusta sede: “Adesso non parlo, perché non si può mettere in mano a un privato cittadino la responsabilità della tenuta di un governo. È un caso della politica, sarebbe dovere e responsabilità della politica risolverlo“.
“Qualsiasi cosa dicessi ora, sarebbe strumentalizzata da una parte politica contro l’altra, e contro di me. Oltre poi al fatto che quando studiavo da banchiere mi hanno insegnato che la riservatezza è una virtù“, conclude Ghizzoni.
Francesco Boccia, presidente Pd della commissione Bilancio della Camera, risponde: “La commissione di inchiesta sulle banche non nasce per Etruria. E ascoltare Ghizzoni non mi sembra ora una priorità del Paese. Ma certo, se qualcuno ha mentito di fronte al Parlamento, dovrà assumersene tutta la responsabilità“.
“Se non ci sono intoppi – dichiara a proposito del gruppo di inchiesta – vedrà la luce prima della pausa estiva. Ma solo se la legislatura va a scadenza naturale i componenti potranno definirne il perimetro di gioco“.