La Spal è in paradiso! Adesso è tutto vero: aritmetica la promozione in Serie A dopo un’eternità, 49 anni, mezzo secolo. La sconfitta del Frosinone a Benevento assicura ai ferraresi la certezza di finire tra le prime tre due, visto il distacco di 4 punti dalla terza in classifica. Ininfluente dunque la sconfitta a Terni (la cronaca della partita).
È un’opera d’arte firmata anche Leonardo Semplici: l’allenatore toscano è stato infatti il condottiero valoroso di una squadra capace dell’impresa della doppia promozione in 2 anni, dalla Lega Pro alla Serie A, alla quale parteciperà per la 17esima volta nella propria storia.
Le sue parole nel post gara: “La dedica è per mio padre, sincera. Abbiamo lavorato tutti all’unisono. Nessuno poteva pensare che saremmo arrivati qua, molti ci davano retrocessi, è una grande soddisfazione, anche a livello personale. Il futuro? Lo ufficializzerà la società, ma penso ci siano tutti i presupposti per continuare insieme”.
Una stagione da sogno, con dei numeri da record: 22 vittorie in campionato, 7 pareggi e 8 battute d’arresto. Miglior attacco con 64 gol realizzati e migliori difesa con soltanto 38 subiti. Prevista per domenica la festa ufficiale a Ferrara, dove però l’entusiasmo è alle stelle, in particolare la piazza Trento e Trieste riempitasi di tifosi festanti e con la statua di Savonarola già agghindata com una sciarpa biancazzurra, prima dell’arrivo allo stadio Mazza della squadra ferrarese già nella serata di sabato.
La Spal riacciuffa la Serie A dopo averla sfiorata in altre occasioni: nel 75/76 (ultimo anno del regno di Paolo Mazza), o all’inizio degli anni ’80 e – più avanti – nei ’90 se gestioni prima tecnico/economiche e poi societarie non avessero impedito la pianificazione vincente.
Rinata sotto l’egida Colombarini-Mattioli-Vagnati, ripartendo dal gradino più basso del professionismo ed arrivando in appena quattro stagioni al palcoscenico calcistico più importante in Italia.