Sul caso di Banca Etruria che ha animato il dibattito politico e non solo negli ultimi giorni, è intervenuto anche il ministro alle Infrastrutture, Graziano Derlrio.
L’allora sottosegretario alla presidenza del Consiglio racconta al quotidiano ‘La Stampa’ che nel 2015 si interessò “della Banca Etruria, faceva parte dei miei compiti. Mi sono occupato dell’istituto così come di Alitalia, Ilva e tante altre crisi che rischiavano di avere impatti occupazionali o per i risparmiatori”.
Graziano Delrio spiega che in quell’anno chiese alla Popolare Emilia Romagna informazioni su un possibile acquisto di Banca Etruria perchè quest’ultima era già da tempo in difficoltà.
“Accompagnavo i ministri competenti nella gestione di queste crisi. In questa veste – spiega il ministro – ho chiamato il presidente di Bper Caselli e ho chiesto informazioni per Etruria. La risposta fu che era stata esaminata ma Bper aveva deciso di non andare avanti”.
Poi aggiunge “che il governo in quei giorni stava preparando il decreto sulle popolari“.
Sulla vicenda strettamente personale che riguarda il ministro Boschi ammette che non c’è stata alcuna “pressione, ma una semplice richiesta d’informazioni”.
“Mi sono occupato del problema con i ministri competenti e la Boschi non era tra i ministri competenti”, spiega Delrio facendo presenta che Maria Elena Boschi aveva un conflitto d’interesse dal momento che il padre era nel consiglio dell’istituto toscano.
Nel corso della mattinata è arrivata una dichiarazione dei capigruppo del Movimento Cinquestelle Roberto Fico e Carlo Martelli: “Il conflitto d’interessi del governo è sempre più chiaro. Oggi scopriamo che dopo Maria Elena Boschi anche Graziano Delrio si era interessato per salvare Banca Etruria. Un intero governo in movimento per la banca della famiglia Boschi. Basta mezze verità, serve subito approvare la commissione d’inchiesta sulle banche. Solo così sarà possibile ascoltare tutti i soggetti protagonisti”.