L’operazione “U patri nostru” della Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha portato al sequestro di un enorme patrimonio da oltre 28 milioni di euro riconducibili ad Angelo Restuccia, un imprenditore accusato di essere contiguo alla ‘ndrangheta.
Sono state eseguite anche diverse perquisizioni sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria. Il sequestro si è snodato tra le province di Vibo Valentia, Reggio Calabria e Roma. Il provvedimento è stato emesso della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria.
L’imprenditore edile il cui patrimonio è stato sequestrato, secondo gli inquirenti intratteneva legami con le cosche di ‘ndrangheta Mancuso e Piromalli. Il provvedimento riguarda l’intero patrimonio aziendale di 4 imprese commerciali, delle rispettive quote societarie, di 27 immobili (appartamenti, locali commerciali, terreni), di svariati rapporti finanziari e assicurativi.
Da indagini della Guardia di Finanza sarebbe emerso che l’imprenditore avrebbe avviato ed accresciuto le due attività grazie agli appoggi delle cosche Piromalli e Mancuso operanti rispettivamente nei territori di Gioia Tauro (RC) e Limbadi (VV) e legate da accordi e cointeressenze economiche emersi dai processi “Tirreno” e “Mediterraneo”. Un rapporto, secondo la Dda, risalente ai primi anni Ottanta, che avrebbe consentito all’imprenditore di prosperare, rafforzandone le capacità operative e di controllo del territorio.
La figura di Restuccia è inizialmente emersa nell’ambito dell’operazione di polizia denominata “Bucefalo“, condotta dalle Fiamme Gialle e conclusasi con l’esecuzione, nel corso del 2015, di provvedimenti cautelari personali e patrimoniali nei confronti di 11 persone, tra cui il noto imprenditore Alfonso Annunziata. In quel contesto era emerso lo storico legame tra quest’ultimo ed i componenti di vertice della cosca Piromalli.
Attraverso le indagini svolte era stato possibile accertare che nella realizzazione del “Parco Commerciale Annunziata” di Gioia Tauro (RC) erano state impiegate diverse imprese legate, direttamente o indirettamente, a cosche di ‘ndrangheta. L’assegnazione dei lavori, infatti, era una prerogativa esclusiva della cosca Piromalli, tanto da rappresentare uno dei motivi scatenanti della storica rottura dei rapporti tra con la cosca Molè. Le due consorterie, tra le più potenti della piana di Gioia Tauro, erano storicamente legate da vincoli economici e di sangue.
La Restuccia costruzioni S.p.a., interamente riconducibile a Angelo Restuccia, avrebbe quindi realizzato una consistente parte dei lavori edili, ovvero la struttura prefabbricata adibita a nuova sede dell'”Annunziata S.r.l.“, oltre a due capannoni ed un fabbricato che insistono all’interno del parco commerciale.