Un taglio dell’organico del 32%: è quanto prevede il nuovo del piano industriale di Ubi Banca, dopo l’acquisizione delle tre “good banks” Nuova Banche Marche, Nuova Banca dell’Etruria e Nuova Cassa di Risparmio di Chieti.
La percentuale, in unità si trasforma in ben 1.569 esuberi, circa un terzo il personale delle tre ‘good bank’. Entro il 2020 la banca vuole infatti ridurre di circa 200 milioni gli oneri operativi, il taglio di 140 filiali e l’ottimizzazione delle altre spese amministrative.
L’aggiornamento del piano di Ubi prevede a livello di gruppo l’uscita di circa 4 mila risorse, di cui 2.170 con accesso al fondo di solidarietà e l’ingresso di circa 900 persone in arco di piano (oltre un quarto già assunti nei primi mesi del 2017) in aggiunta alle circa 200 risorse assunte nella seconda parte del 2016. Il passaggio alla banca unica comporterà la chiusura di circa 370 punti vendita, di cui 140 nell’ambito del perimetro delle good bank.
Le tre banche “giungono da un contesto di grande crisi, i tagli sono inevitabili”, dice il consigliere delegato di Ubi Banca, Victor Massiah.