Venti anni di reclusione e non ventisei per Daniele De Santis, l’ultrà romanista accusato di omicidio in primo grado per la morte di Ciro Esposito, il giovane napoletano ferito prima della finale di coppa Italia Fiorentina-Napoli il 3 maggio del 2014 e morto dopo 53 giorni di agonia.
Questa è la richiesta formulata oggi dal pg Vincenzo Saveriano nel corso dell’udienza del processo d’appello a carico di Daniele De Santis. In primo grado Esposito fu condannato a ventisei anni.
Il procuratore generale ha ribadito nei confronti di De Santis l’accusa di omicidio volontario ma ha chiesto di non riconoscere l’aggravante dei futili motivi e di assolvere ‘Gastone’ dall’accusa di rissa “perché il fatto non sussiste”.
Chiesta, invece, l’assoluzione per gli altri due imputati, Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito, tifosi del Napoli. In primo grado furono condannati a 8 mesi di reclusione ciascuno per rissa e lesioni al volto dello stesso De Santis.