Barack Obama e la consorte Michelle sono stati i grandi protagonisti di queste giornate milanesi. E così, l’ex presidente statunitense, dopo la cena con il segretario del Pd Matteo Renzi e la visita alla Pinacoteca Ambrosiana e al Duomo, oggi ha partecipato alla terza edizione di Seeds&Chips.
Si tratta del global summit sull’innovazione, dove ha tenuto il discorso di apertura e dove ha ricevuto le chiavi della città dal sindaco Giuseppe Sala. Esauriti tutti gli appuntamenti, Barack Obama e la moglie Michelle sono già ripartiti alla volta degli Stati Uniti.
“A Parigi, con Matteo, abbiamo aiutato a portare il mondo a un accordo molto significativo sul clima“, ha detto Obama che ha poi ribadito l’importanza “dell’intesa internazionale sui cambiamenti climatici del pianeta siglata a Parigi”.
L’ex presidente ha ricordato così l’accordo a cui aveva aderito insieme con l’allora premier Matteo Renzi: “Confido nel fatto che gli Stati Uniti continueranno a muoversi nella giusta direzione nelle politiche sul clima. Paesi come America e Cina devono dare il buon esempio”.
“Anche se dovessero cambiare le normative a Washington non c’è alcun produttore di auto che possa produrre un’auto che poi non possa essere venduta in California”, ha assicurato l’ex presidente. “Non dovrebbe esistere alcuna azienda sulla Terra che voglia sprecare energia, perché questo si rifletterebbe sui suoi utili“.
Gli Usa devono dare l’esempio ed essere “leader nell’impegno sul cambiamento climatico”, ha quindi ribadito. Parlando di Cop21, ha detto che “non ha stabilito standard abbastanza elevati per risolvere l’emergenza, ma ha creato l’impalcatura per cui ogni Paese può ridurre le emissioni e fare di più”.
“L’importante è che Paesi come Usa e Cina, ma anche come l’Europa, diano il buon esempio – ha proseguito Obama – Servirà una leadership carismatica, ma vogliamo risolvere questo problema”. “Se non facciamo il necessario contro il cambiamento climatico, l’immigrazione è destinata a peggiorare“, perché tanti profughi sono arrivati in Europa a causa del climate change.
Ma possiamo prendere provvedimenti in merito: “È nell’interesse di tutti”. “Il cambiamento climatico è uno dei problemi più drammatici del secolo. Nessun Paese, grande o piccolo, sarà immune dall’impatto del cambiamento climatico”, ha evidenziato Obama.
“Il climate change rende più difficile la produzione alimentare, riduce la resa delle coltivazioni e a volte è fonte di instabilità politica – continua – La tecnologia nel mondo sta creando in molti settori dell’economia alta intensità di capitale e meno richiesta di mano d’opera, e tutto questo diventerà un problema nel mondo avanzato“.
Obama è “certo che in molti Paesi del Medio Oriente e del sud dell’Asia questo è parte del problema che fomenta la radicalizzazione e il terrorismo”. “Se molti giovani sono disoccupati canalizzeranno in modo malsano le loro energie”, ha spiegato.
Capitolo lavoro: “Tutti dovranno lavorare un pochino meno e spalmare il lavoro. Questo richiede una riorganizzazione del comparto sociale, dovremo cambiare mentalità”. L’ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha risposto alle domande dello chef-consigliere Sam Kass.
“Come presidente – ha ammesso Obama – uno degli obiettivi che non ha avuto molto successo era capire cosa succederà quando la tecnologia avrà eliminato settori interi dell’economia. Tutti possono avere l’opportunità di vivere una vita gratificante, piuttosto che avere poche persone che lavorano 80-90 ore a settimana, guadagnano un pacco di soldi e poi gente che non riesce a tirare su la famiglia”.