Il nero dell’online genera un fatturato di circa 700 milioni di euro l’anno: è questo il dato allarmante diffuso da Confesercenti in un rapporto su opportunità e rischi commerciali del web elaborato con la collaborazione tecnica di Ref Ricerche.
L’abusivismo e la contraffazione si sarebbero dunque spostati dalle bancarelle che si trovano per strada al web. Sono davvero tante, sempre secondo Confesercenti, le attività commerciali irregolari, fraudolente o sommerse.
Un fenomeno davvero allarmante che danneggia non solo le imprese oneste, ma anche gli utenti. Nel 2015 sono state denunciate oltre 140mila frodi o truffe informatiche, circa 394 al giorno.
In testa alla classifica del nero online ci sono Trieste e Verbania, con una media di 3,6 denunce ogni mille abitanti. Seguono Savona (3,5), Bologna, Napoli, Rimini e Imperia (3,4).
I consumatori vengono truffati via web in ogni parte d’Italia, anche se le denunce arrivano con maggiore frequenza soprattutto dalle province del nord. Un ritmo quattro volte superiore a quello di scippi e rapine (98 al giorno).
Ad essere particolarmente colpiti sono soprattutto elettronica e moda (capi di lusso e grandi firme), ma anche farmaci ed integratori, con inevitabili gravi rischi per la salute pubblica. Il fenomeno lo si ritrova anche nel turismo: sui grandi portali si stimano oltre 90mila attività ricettive abusive.