Nuovo importante banco di prova per il Partito democratico. Alla Camera è previsto infatti il voto sulle modifiche all’articolo 52 del codice penale, su cui da tempo si battono leghisti, Forza Italia e alfaniani per ampliare la non punibilità di chi reagisce al ladro in casa.
L’emendamento del renziano Davide Ermini sulla legittima difesa concederebbe la possibilità di sparare in caso di aggressione notturna e di violenza e introduce il concetto di “grave turbamento psichico” come attenuante, ma a stabilirlo dovrà essere un giudice.
Secondo Ermini, dunque, la colpa di chi spara è sempre esclusa quando “l’errore è conseguenza di un grave turbamento psichico” perché la vittima ha visto in pericolo la sua incolumità fisica oppure i suoi beni. Il relatore Walter Verini aggiunge anche la garanzia del rimborso delle spese legali da parte dello Stato in caso di assoluzione per chi viene indagato.
Il renziano Vazio, però, contesta l’impostazione: “Non possiamo gravare il giudice di una valutazione ex post su quanta paura avesse chi ha agito”. Gli alfaniani, e in particolare il ministro della Famiglia Enrico Costa, chiedono un cambiamento della norma molto più radicale.
“È importante che cambi questa legge. Non è più il topo d’appartamento, c’è una criminalità che entra in casa armata, consapevole di sorprendere i proprietari”. La Lega intanto chiede di escludere del tutto “la colpa” di chi spara in quanto vittima, parlando di “presunzione assoluta” di non colpevolezza.
Il Pd pensa alla “presunzione di legittima difesa” lasciando al giudice il compito di verificare se c’è stato un eccesso di reazione. In ogni caso alla Camera i numeri dem dovrebbero consentire l’approvazione della proposta Ermini.