Riformare la struttura giuridica dello Stato e “portare la pace al nostro Paese”: sono le intenzioni dichiarate del presidente del Venezuela, Nicolas Maduro.
Parole, le sue, che hanno creato altra tensione e malumore soprattutto nell’opposizione. Maduro ha annunciato di voler convocare una “Assemblea Costituente del popolo” per redigere una Costituzione, in sostituzione di quella del 1999, ed è stato immediatamente accusato di golpe.
Julio Borges, presidente del Parlamento (quasi interamente all’opposizione) ha detto che questa iniziativa equivarrebbe a “una Costituente truffa, inventata solo per sfuggire alle elezioni”.
Maduro ha annunciato la sua decisione davanti ad una folla di sostenitori riuniti in pieno centro a Caracas in occasione della Festa per il primo maggio. Nelle stesse ore, in altri luoghi della città, l’opposizione ha marciato per chiedere nuove elezioni: la manifestazione è sfociata in nuovi scontri con le forze di sicurezza.
Il presidente ha detto di volere un’Assemblea “popolare, cittadina, operaia”, una “Costituente del popolo” e non dei “partiti politici”, eletta dai diversi settori della società solo in parte dei suoi 500 membri: pensionati, minoranze e disabili avranno i loro rappresentanti.
L’opposizione venezuelana ha respinto subito l’iniziativa, dicendo che si tratta della continuazione del “colpo di stato” condotto contro il Parlamento, da essa controllato. I sostenitori di nuove elezioni hanno invitato il popolo a nuove manifestazioni di protesta organizzate per oggi e domani.