I primi 100 giorni di Trump. Il presidente degli Stati Uniti ha celebrato in un convegno a Filadelfia questa prima parte di era presidenziale in cui ha arringato la folla e spaziato sui vari temi della politica, inasprendo nuovamente il confronto con i media statunitensi.
Due i temi di maggior interesse: gli accordi sul clima e la crisi nordcoreana. Come già preannunciato, Trump dichiara: “Presto sull’accordo di Parigi sul clima negoziato da Barack Obama prenderò una grande decisione” (martedì l’incontro decisivo per discutere il ritiro dall’intesa).
Sul fronte nordcoreano, Trump avverte “La Cina ci sta aiutando, ho avuto un buon incontro con il presidente Xi, abbiamo parlato ore e ore, è una brava persona. Hanno un grande potere ma per loro non è una situazione facile”. mentre alla Cbs, afferma in caso di nuovo test nucleare “non sarò contento. E posso dirvi che credo che neppure il presidente cinese, che è un uomo molto rispettato, sarà felice”. In queste ore, inoltre, è stata disposta a ridosso delle acque territorio nordcoreane una squadriglia navale guidata dalla portaerei Uss Carl Vinson e del sistema di difesa missilistica thaad.
Trump ha poi attaccato i media Usa definendoli “disonesti, una disgrazia. Non potrei essere più felice di essere oltre 100 miglia lontano da Washington. La politica di Washington e i media sono stasera riuniti insieme, ma il presidente non c’è. Ha preferito passare la serata con persone molto migliori”. Il riferimento è alla cena dei corrispondenti, da lui disertata (fatto clamoroso nella storia degli Stati Uniti).
Jeff Mason, presidente dell’associazione dei corrispondenti della Casa Bianca, risponde a muso duro: “Siamo qui per celebrare la libertà di stampa e il buon giornalismo, non per celebrare la presidenza. Non siamo una fabbrica di fake news, e non siamo il nemico del popolo americano. Un attacco a noi è un attacco a tutti gli americani”.