Sono oltre 7 mila i richiami vaccinali decisi per altrettanti bambini dalla task force che si occupa del caso dei finti vaccini a Codroipo (Udine), così come emerso dalle prime analisi effettuate in seguito al caso dell’infermeria di Treviso, sospettata anche nel piccolo comune friulano di aver finto le vaccinazioni su centinaia di bambini (l’infermeria ha però fatto causa per le accuse rivolte).
Una somministrazione straordinaria che sarà completata entro maggio e segue “il principio di massima precauzione e di ripetere tutte le dosi somministrate nei giorni in cui l’assistente era in servizio“, tra il 16 novembre 2009 e il 18 dicembre 2015 e che comporterà l’acquisto di ulteriori 20mila dosi di vaccino, per una spesa di qualche centinaio di migliaia di euro, mentre la Procura di Udine ha aperto un fascicolo contro ignoti per omissione d’atti d’ufficio e falsità in certificazioni.
Il dato rilevato sarebbe ancora incompleto: il test su un campione di 200 bambini, tutti visitati dall’infermeria in questione (e da una sua collega) per un intero ciclo aveva mostrato l’assenza di copertura per almeno 6o bambini. I dati completi saranno pronti entro martedì, ma i primi risultati evidenzierebbero già una scopertura sensibile.
Questa la posizione del direttore generale dell’Aas 3, Pier Paolo Benetollo: “I primissimi dati ci dicono che sarà necessario intervenire. Dopo le valutazioni tecniche necessarie, attiveremo il piano straordinario già programmato. Dobbiamo capire di quali vaccinazioni si tratta e a quale periodo si riferiscono per capire come intervenire”.
Benevolo aggiunge: “Riteniamo che solo una parte delle dosi somministrate dall’assistente sia stata fatta scorrettamente. Quindi nel complesso la maggior parte delle vaccinazioni somministrate è certamente efficace. Questo fa sì che attualmente siano protetti, ma non possiamo avere certezza che la loro protezione duri per tutta la vita o per il tempo previsto per la vaccinazione”.
Sarà avviata inoltre un’azione legale nei confronti dell’assistente sanitaria in caso di copertura non ottimale (andrà però accertata l’effettiva responsabilità dell’assistente sanitaria trevigiana: vanno ancora escluse eventuali colpi della sua collega in servizio al tempo delle visite).