Un match memorabile. Anthony Joshua è ancora il campione del mondo dei massimi (WBA, IBF, IBO), battendo Wladimir Klitschko (per l’occasione sfidante del campione) per ko tecnico all’11esimo dei 12 round previsti di fronte ai 90 milla dello stadio di Wembley (Londra).
Una sfida generazionale tra l’astro nascente 27enne britannico e il 41enne ucraino (orgoglioso e combattivo come poche volte in carriera) che non ha tradito le attese, con colpi spettacolari, atterramenti da ambo le parti e appassionanti capovolgimenti di fronte alla distanza.
Dopo una serie di schermaglie iniziali il match si è acceso al quinto round con Joshua che atterra Klitschko con il gancio sinistro: l’ucraino però si rialza piazza il montante e poi al sesto round atterra il britannico con il diretto sinistro; un colpo micidiale dal quale Joshua riesce a rialzarsi con grinta e lucidità.
L’ucraino è chiamato a gestire con esperienza un vantaggio esiguo, ma alla distanza è la freschezza di Joshua a venire fuori: il britannico piazza un sinistro al volto, Klitschko risponde con il destro di incontro sempre al volto e cerca di respingere gli assalti di Joshua.
All’11esimo round l’equilibrio si spezza: gancio sinistro di Joshua. Klitschko barcolla e subisce anche il gancio sinistro di incontro, ma rimane miracolosamente in piedi. Sul montante al mento l’ucraino cade una prima volta: viene contato ma si rialza. Klitschko subisce un terrificante diretto sinistro: l’incontro sembra finito ma si rialza ancora. Joshua piazza il rush finale, il pubblico è in piedi, la leggenda è alle corde: poi il montante e arriva il ko tecnico. Il pugilato conferma il suo campione, il pugilato ha una nuova stella.