Il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda prende nuovamente posizione sugli sviluppi della vertenza Alitalia e teme che un eventuale fallimento possa provocare gravi danni all’intera economia italiana.
Ospite de L’intervista” di Maria Latella su SkyTg 24, il ministro afferma: “Non si può far fallire Alitalia dalla mattina alla sera perché non avremmo più collegamenti aerei per una parte significativa del Paese. E non ci sarebbero subito altre aziende pronte a prenderli. Ci sarebbe un periodo in cui questi collegamenti sono staccati”.
Un danno per gli utenti, ma soprattutto per il sistema economico italiano: “L’insieme di questa crisi sarebbe uno shock per il Pil molto superiore allo scenario cui stiamo guardando, cioè un breve periodo di 6 mesi coperto da un prestito ponte del Governo in maniera da trovare un acquirente. Spero che chi arrivi compri non lo spezzatino ma l’insieme dell’azienda, ma lo farà chiedendo delle condizioni. Dopo la richiesta di amministrazione straordinaria il Governo nominerà dei commissari”.
Una situazione per il quale Calenda accusa duramente il management scelto dal socio Etihad e le sue strategie anche visto l’esito del referendum: “Ha sbagliato il modello di business della compagnia, ma certe volte ha avuto anche un approccio un po’ arrogante che non ha giovato a nessuno. Non possiamo pensare che chiunque arrivi considererà normale continuare a perdere dei soldi. Ci saranno delle manovre di ristrutturazione”.