Aveva avuto rapporti con il terrorista tunisino Anir Amri, il cittadino egiziano 43enne espulso dal territorio nazionale per motivi di pericolosità sociale. Il sui nome è emerso nelle indagini sui contatti in Italia dell’attentatore di Berlino Anis Amri.
Una della utenze mobili utilizzate da Amri durante la sua permanenza in Italia nel periodo successivo alla sua scarcerazione del maggio 2015 è infatti risultata intestata al 43enne egiziano.
Come riferisce il Viminale, l’uomo era stato espulso dal territorio nazionale nell’aprile 2013 ma era rientrato dopo aver ottenuto in maniera fraudolenta un visto dall’ambasciata d’Italia in Egitto.
Il 21 aprile la Digos di Catania ha rintracciato l’egiziano e ha trovato nel camper in cui viveva “un machete di fattura artigianale, lungo circa 40 cm, e un telefono cellulare contenente, fra l’altro, un file audio riproducente inni jihadisti e una foto del responsabile dell’omicidio dell’Ambasciatore russo in Turchia” avvenuto lo scorso dicembre nella capitale turca.
Il cittadino egiziano è stato quindi trasferito al centro per rimpatri di Restinco (Brindisi) e rimpatriato dalla frontiera di Roma Fiumicino con un volo diretto a Il Cairo. Salgono così a 39 le espulsioni dal territorio nazionale di stranieri per motivi di pericolosità sociale.