Le prove sui presunti legami tra Ong e scafisti esistono eccome. I sospetti avanzati dal procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, quindi, sono più che giustificati. L’unico ostacolo sono appunto le prove, ovvero una serie di intercettazioni realizzate dai servizi segreti tedeschi e olandesi e non utilizzabili in Italia.
I documenti non sono stati infatti acquisiti secondo le regole della procedura penale del nostro Paese. C’è però un’altra “evidenza” a supporto delle tesi di Zuccaro ed è la presenza “fissa” di 13 navi nel Mediterraneo con contatti e finanziatori “sospetti”. Come riporta La Stampa, l’intelligence del Nord Europa hanno monitorato per mesi rotte e comunicazioni da e per la Libia attraverso le navi militari del Eunavformed-Sophia e alcuni natanti “fantasma”.
I documenti sono arrivati al vaglio della Procura di Catania tramite Frontex, ma non hanno ricevuto l’autorizzazione preventiva di un magistrato. “Una situazione assurda“, secondo Zuccaro, che ha ribadito “l’esistenza di atti che documentano i contatti tra imbarcazioni umanitarie e trafficanti”.
“Alcuni natanti delle Ong – ha dichiarato Zuccaro – superano i confini delle acque internazionali, disattivano i segnalatori di posizione e ricevono chiamate dalla Libia in cui si dice: ‘Stiamo per mettere in mare i gommoni, intervenite“.
Anche il generale dello staff militare Ue, Wolfgang Wosolsobe, in un’audizione a porte chiuse al Parlamento inglese, rivelò che i migranti ricevevano “istruzioni su come evitare di fornire informazioni alla polizia italiana da almeno una delle Ong operanti nelle tratte mediterranee”, riporta il Messaggero.
Gli imprenditori e i finanziatori di organizzazioni come Sea-Eye, Life Boat e Sea-watch hanno negato ogni violazione delle leggi. Zuccaro, invece, ribadisce la convinzione di contatti tra alcune Ong e gruppi di scafisti e che alcuni natanti stacchino i trasponder. Nell’inchiesta sono coinvolti anche navi coordinate da Msf e Save the Children.
Intanto il caso di Zuccaro arriva al Csm. Il vicepresidente, Giovanni Legnini, ha infatti dichiarato che “dopo aver sentito i capi di corte e il presidente della prima commissione, Giuseppe Fanfani, sottoporrò il caso all’esame del comitato di presidenza alla prima seduta utile fissata per mercoledì 3 maggio“.
“Il procuratore Zuccaro va sostenuto, non isolato e sottoposto a provvedimento disciplinare del Csm”, ha detto Luigi Di Maio (M5s), vicepresidente della Camera, sul blog di Beppe Grillo. “Massimo rispetto per il procuratore Zuccaro che denuncia un fatto gravissimo: Ong che potrebbero essere state finanziate dai trafficanti, oggi il ministro della Giustizia e il ministro dell’interno minimizzano o mettono in dubbio questo allarme. Ma in che razza di Paese viviamo? Un governo serio – ha concluso – dovrebbe mettersi a disposizione di quel magistrato fornendogli tutti gli strumenti per arrivare alla verità”.
Alle parole di Di Maio si aggiungono anche quelle del governatore della Puglia e candidato alla segreteria del Pd, Michele Emiliano. “Non credo che Zuccaro abbia sbagliato. Ha lanciato un allarme. Va aiutato a cercare la verità”, ha detto prendendo la difesa di Zuccaro.
E per la presidente della Camera, Laura Boldrini, invece “andare a buttare questa ombra su chi salva vite umane, senza avere evidenze, è una cosa grave ed irresponsabile”. “Ong finanziate da trafficanti? Salvare le vite in mare – ha sottolineato – è un dovere, chi non lo fa commette un reato”.