Il centrosinistra con Macron, la destra euroscettica con la Le Pen. Ancora una volta la politica italiana si presenta divisa sui grandi temi della politica internazionale. E se da un lato il responso delle urne francesi ha alimentato le passioni di Pd e Lega, dall’altro si registra il silenzio del Movimento Cinque Stelle e della destra berlusconiana.
Il leader della Lega Matteo Salvini avverte dalla Francia “il vento del cambiamento” sottolineando come dalle presidenziali giunga un “chiaro messaggio” sul l tramonto dei partiti tradizionali. “Si metteranno tutti contro di lei? Poteri forti contro il popolo. Vittoria difficile ma non impossibile“, commenta il segretario federale leghista che poi aggiunge: “È ora di liberarsi dalla gabbia di Bruxelles”.
Scoppiettante anche il commento di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia: “Al ballottaggio due proposte di cambiamento, bocciati Ppe e Pse. Contro le grandi ammucchiate, io sto con la Le Pen. Con il popolo, contro l’establishment“.
“Tocco ferro ma penso e spero che Macron ce la possa fare ad andare al ballottaggio. E se fossi francese voterei Macron”, aveva detto Renzi prima della chiusura dei seggi. “È la prova che oggi l’Europa è viva e forte più che mai“, gioisce il sottosegretario agli Affari Europei Sandro Gozi, dicendosi “sicuro della sconfitta finale di Le Pen e della sua propaganda basata su paura e rifiuto”.
Meno caldo il ministro della Giustizia e candidato alle primarie Pd Andrea Orlando: “Macron non è un candidato propriamente di sinistra ma è esplicitamente europeista. Se vince Le Pen l’Ue comincia a traballare e si afferma una forza fascista”. A sinistra del Pd, invece, si guarda a Mélenchon e al suo “straordinario risultato”.