“Chiediamo alla Corea del Nord di astenersi da azioni provocatorie e da una retorica destabilizzante”. Il portavoce del Pentagono Gary Ross, si è rivolto così al regime di Pyongyang, chiedendo “di rispettare i suoi obblighi internazionali e tornare a partecipare a seri negoziati“.
Ross ha poi sottolineato come “il programma nucleare nordcoreano rappresenti una chiara e grave minaccia per la sicurezza degli Stati Uniti”. Intanto il presidente cinese Xi Jinping ha chiesto a quello statunitense Donald Trump, di esercitare moderazione nella crisi.
Xi ha sottolineato che la Cina è “fortemente contraria a ogni azione che possa violare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite“, secondo quanto riporta il sito web di Cgtn, China Global Television Network, che fa capo a China Central Television, l’emittente televisiva statale cinese.
Quella di oggi è stata la seconda conversazione telefonica tra Xi Jinping e il presidente Usa in pochi giorni sulla crisi nella penisola coreana. La telefonata tra i due capi di Stato avviene alla vigilia dell’ottantacinquesimo anniversario della fondazione dell’esercito nord-coreano e che viene considerato una data sensibile del calendario di Pyongyang.
Nel pomeriggio di oggi, l’ambasciatrice americana all’Onu, Nikki Haley, ha dichiarato di non esclude un raid Usa contro la Corea del Nord, se Pyongyang effettuerà un altro test nucleare. “Non faremo qualcosa a meno che non ce ne diano motivo”, ha spiegato.